Regole di gestione dei figurini
Descriviamo ora in dettaglio le regole generali di creazione dei figurini.
Regola 1: “Ogni tavola deve rappresentare uno ed un solo tipo di componente (o sottofamiglia)”
Ogni tavola deve contenere un solo tipo di componente. Un componente può essere:
- Un tipo di oggetto (curva, struttura rettilinea)
- Una parte di macchina
- Un accessorio che può essere inserito su più macchine (condiviso)
È importante non inserire componenti di tipo diverso all'interno della stessa tavola.
Regola 2: “Ogni tavola deve contenere i diversi modelli del componente (dipendenti dalle variabili)”
Ogni tavola deve contenere tutti i modelli per ogni componente. Per modello si intende un componente in tutte le sue configurazioni. Occorre definire quelli che sono i parametri che definiscono le diverse configurazioni del componente. Per esempio, in una curva per nastro trasportatore, si possono considerare “numero di vie” , “angolo” e “raggio”. Al fine di mantenere un certo ordine del documento per una eventuale revisione successiva, è opportuno organizzare il tutto in una griglia in cui le righe e le colonne rappresentano parametri distintivi per l’individuazione rapida del componente. Di conseguenza per ogni incrocio o casella sarà presente un solo figurino.
Regola 3: “Il nome della parte TOP deve coincidere con il nome del file”
È buona norma che il nome della parte TOP coincida con il nome del disegno.
Regola 4: “Ogni configurazione di modello deve essere definito da una parte”
Ogni singola configurazione di ogni modello deve essere definito da una parte al primo livello del disegno (figlia della parte TOP). Nel caso in esame per esempio avremo una parte per ogni combinazione di “numero vie”, “angolo” e “raggio”.
Regola 5: “Ogni parte configurazione può contenere sottoparti”
Ogni singola parte configurazione può contenere una struttura interna di parti. Questa struttura può essere definita a piacimento secondo le proprie esigenze di disegno e/o conteggio. Se il figurino è un componente complesso è bene creare le sottoparti che identificano gli accessori che poggiano sul pezzo principale. Ad esempio un affiancamento può essere costituito oltre che dal corpo principale, anche da piedi, motori, ruote… Per ciascun pezzo di questo tipo è quindi bene creare una sottoparte sempre con nome univoco.
Nel caso in esame, per esempio, sono state introdotte due parti per le sopportazioni.
È molto importante che parti comuni a più componenti abbiano sempre lo stesso nome. Per esempio, se è necessario utilizzare lo stesso tipo di piede anche in altri figurini, è buona norma ricordare di utilizzare lo stesso nome parte.
Regola 6: “Il nome della parte configurazione deve contenere caratteri compatibili con il filesystem di Windows”
I nomi delle parti dovrebbero essere realizzati utilizzando una codifica significativa oppure nomi descrittivi. E’ importante cercare di utilizzare nomi non troppo lunghi ed evitare di usare caratteri non ammessi nei nomi di files di Windows. Una regola di sicurezza è quella di evitare di usare i seguenti caratteri:
. " / \ [ ] : ; | = , * ?
Può essere una buona idea utilizzare una semplice codifica parlante. E’ importante conferire a ciascun figurino un nome parte univoco al fine di poterlo reperire efficacemente dalla libreria. Per esempio una nomenclatura esaustiva può essere formata dalla famiglia del componente, seguita dal numero di vie dei due ingressi, dal numero di vie delle due uscite più eventuali caratteri finali che rappresentano la versione. In questo modo si ottiene una codifica parlante sicuramente più utile di un codice casuale. Una curva della famiglia CCC con 4 ingressi può essere tradotta tramite l'esempio precedente in “CCC04000400”.
Regola 7: “Le parti il cui nome inizia con il punto, vengono scartate dal processo di esportazione e sono considerate parti di commento. La parte TOP è scartata dal processo di esportazione”
Tutte le parti al primo livello, il cui nome inizia con il punto, vengono considerate “parti commento”. Tali parti vengono ignorate dal programma di generazione figurini.
Nell'esempio la parte “.Cart” non verrà esportata come figurino. La parte TOP (la parte base del disegno) è automaticamente scartata dal processo di generazione figurini.
Regola 8: “È consigliabile inserire tutte le informazioni necessarie per la manutenzione all'interno della tavola. Utilizzare le parti commento per contenere queste informazioni”
È buona regola commentare le tavole in modo esaustivo, inserendo tutte le informazioni necessarie per la corretta manutenzione dei figurini. Per esempio può essere utile inserire una descrizione dei parametri che definiscono il modello del componente. Per evitare che la grafica di commento venga esportata come figurino utilizzate le “parti commento”. Alcuni commenti possono essere inseriti nella parte TOP.
Regola 9: “Ogni parte figurino deve essere formata correttamente avendo i mates necessari per l'automatizzazione posizionati correttamente”
Un figurino, perché possa funzionare correttamente, deve contenere una serie di oggetti particolari detti mates, ognuno dei quali presiede ad una specifica funzione. La descrizione dei mates viene fornita più avanti in questo documento. La cosa importante da ricordare è che questi mates devono essere inseriti con cura, aggregandoli alla parte e posizionandoli alle giuste coordinate e con il corretto angolo.
Regola 10: “Se l'automatizzazione è richiesta anche per le sottoparti, ogni sottoparte deve essere formata correttamente”
Ci sono particolari componenti che devono contenere altri componenti (reinseriti in fase di posizionamento del layout). Ognuno di questi sottocomponenti deve essere ben formato (vedi regola 13). Si consideri per esempio una parte “affiancamento” che contiene una parte “motore”. La parte motore deve essere una sottoparte dell'affiancamento e deve contenere tutti i mates necessari per definire il suo comportamento.
Regola 11: “La sigla del figurino deve essere inserita come MTEXT all’interno della parte e deve contenere un testo con sigla concordata (es. “XXX”)”
In alcuni casi è necessario avere dei testi che vengono definiti in fase di inserimento del componente nel layout. Questi testi di solito sono destinati a contenere informazioni disponibili solo dopo che il componente è stato inserito nel layout. Per fare in modo che il programma possa riconoscere i campi corretti e li imposti con i dati necessari occorre inserire tali testi aggregandoli alla parte e assegnargli un valore di default da concordare (es. “XXX”) Durante l'inserimento del pezzo il programma andrà automaticamente a cercare i testi interni alla parte con il testo definito e li imposterà al valore corretto.