Il comando principale come abbiamo già avuto modo di vedere, è quello collegato al tasto QsiLibrary che apre il dialogo principale dell’applicativo. Questa finestra è suddivisa in quattro schede principali come si può notare dall’illustrazione successiva.

La scheda principale, denominata Struttura, contiene l’organizzazione effettiva di tutte le famiglie e tutti i componenti forniti dall’applicativo. Nella parte sinistra del dialogo appare la struttura ad albero che descrive la disposizione fisica interna delle librerie. Questa strutturazione non può essere impostata a piacere dall’utente. Cliccando su una famiglia (icona gialla), la parte destra viene riempita da tutti i componenti disponibili per quella famiglia definiti dal loro nome e dalla loro immagine di anteprima. Cliccando invece su di una cartella di struttura nella parte di destra vengono invece visualizzate le cartelle sottostanti con le relative anteprime come si può vedere dall’immagine sovrastante. La scheda successiva, denominata Preferiti, consente all’utente di definire un insieme di famiglie e di componenti di uso più comune e comunque più in generale permette una ristrutturazione delle librerie secondo le diverse esigenze dell’utilizzatore. E’ importante chiarire che la struttura contenuta in questa finestra è del tutto astratta e non trova alcuna corrispondenza fisica su disco. La finestra di dialogo si presenta così :

Il funzionamento e le regole di utilizzo sono del tutto analoghe a quelle già descritte per la scheda precedente. I nomi dei componenti non sono comunque personalizzabili e rimangono gli stessi che sono definiti per la scheda principale. Per quanto riguarda l’organizzazione dei preferiti, tutto avviene tramite il mouse come avremo modo di vedere in seguito. La scheda successiva, Cronologia, contiene l’insieme di tutti gli elementi recentemente inseriti all’interno di un assieme. La cronologia si presenta come un elenco monodimensionale, l’utente ha la possibilità di resettare in ogni momento la registrazione dei componenti recenti. All’inizio di tale elenco si trova sempre l’ultimo pezzo inserito in un assieme. Questa soluzione ha permesso di accantonare il concetto di ultima factory presente nelle versioni precedenti dell’applicativo. Con l’immagine successiva è possibile visionare un esempio di questa parte del dialogo principale.

La scheda di Ricerca, contiene uno strumento molto efficace per reperire velocemente un componente di cui si hanno solamente informazioni parziali. E’ possibile infatti ricercare per nome del file, unificazione, descrizione e famiglia del componente come si può notare dalla finestra di dialogo. Una volta compilati i parametri è possibile, avviare la ricerca premendo sul pulsante Cerca. Il pulsante Resetta consente invece di eliminare i vecchi parametri di ricerca e di pulire il riquadro riservato al risultato. Questo strumento si è reso indispensabile dal momento che il numero dei componenti e delle famiglie tende ad aumentare considerevolmente con l’uscita di nuove versioni dell’applicativo. Un semplice esempio di ricerca può essere rappresentato dall’illustrazione successiva.

In tutte le schede analizzate finora è presente una barra di stato che contiene la descrizione completa del componente che viene sorvolato dal puntatore del mouse.

Con questo controllo è possibile consultare il maggior numero di informazioni possibili sul componente in modo intuitivo ed immediato.

Dopo aver visualizzato tutte le schede presenti all’interno del dialogo principale possiamo passare a descrivere la gestione della Cronologia e dei Preferiti. L’unico controllo che l’utente possiede sulla cronologia è rappresentato dalla possibilità di resettare la registrazione dei componenti recenti e cancellare così l’intero contenuto della finestra. Il numero degli elementi della cronologia non ha nessun limite pertanto si può rendere necessario agire come nell’immagine successiva.

Come si può notare, nel momento in cui l’utente preme tasto destro nel riquadro senza puntare alcun componente appare un menu contestuale che consente l’eliminazione della cronologia. Il discorso legato alla gestione e organizzazione dei Preferiti è più complesso perché all’utente viene data molta più libertà di azione. Innanzitutto è possibile aggiungere elementi ai preferiti da una qualsiasi delle altre schede presenti nel dialogo principale. Cliccando con il tasto destro su singolo componente appare un menu che consente l’inserimento dell’elemento all’interno della scheda preferiti. Dalla scheda Struttura, con la medesima modalità, è possibile aggiungere ai preferiti anche una intera cartella oppure un intero nodo dell’albero riportando così l’intero contenuto sia a livello di elementi che di struttura interna. Le immagini successive descrivono quanto citato.

Tutti i nuovi elementi inseriti vengono inizialmente posizionati all’interno del nodo principale denominato Preferiti che è l’unico nodo dell’albero che l’utente non può in alcun modo personalizzare. Cliccando con il tasto destro su uno qualsiasi dei nodi dell’albero dei preferiti si possono eseguire le operazioni raffigurate sotto.

Il pulsante Nuova Cartella crea una nuova cartella figlia del nodo selezionato e consente di modificarne immediatamente il nome. Il pulsante Rinomina permette di modificare il nome del nodo selezionato. L’opzione Elimina cancella il nodo selezionato e l’intera struttura sottostante comprensiva di sottocartelle e singoli elementi. Queste operazioni si possono ottenere anche dall’elenco di oggetti visibile sulla parte destra della scheda preferiti.

L’ opzione nuova cartella su lista aggiunge una nuova cartella al nodo attivo all’interno dell’albero. Naturalmente è possibile organizzare la posizione dei preferiti spostando o copiando elementi da una cartella all’altra. Questo tipo di risultato lo si ottiene tramite Drag & Drop, ovvero trascinando l’elemento da spostare o copiare nella posizione desiderata. Gli elementi possono essere trascinati internamente alla lista, internamente all’albero e dalla lista all’albero. Ancora una volta, spostando una cartella viene riposizionata l’intera struttura sottostante. Nell'immagine di sinistra si vede uno spostamento di una cartella all'interno di un'altra cartella selezionata dall'albero. Nell'immagine di destra si nota la copia di un oggetto all'interno di una cartella. Questo effetto si ottiene premento il tasto Ctrl della tastiera durante il trascinamento. A differenza dello spostamento si può notare come accanto al cursore compaia un simbolo "+" a sottolineare questa differenza.

Nelle immagini sovrastanti si possono osservare alcuni esempi di trascinamento di componenti da una posizione all’altra.

Esaurita la panoramica su Preferiti e Cronologia, possiamo aggiungere che da qualsiasi scheda presente nel dialogo principale, cliccando due volte su di una icona o cliccando Ok dopo aver evidenziato un componente viene lanciato il dialogo del singolo pezzo meccanico come si può notare dall’illustrazione successiva.

Sopra si può notare la struttura del dialogo di dimensionamento del componente di libreria. Nella sezione in alto a sinistra è possibile effettuare la scelta delle chiavi per identificare il pezzo, nell’esempio riportato troviamo tre chiavi. A fianco delle tendine delle chiavi è possili individuare gli indicatori di ordinamento della cascata delle chiavi. La modifica delle chiavi avviene infatti a catena : quando viene modificata la chiavi primaria si modifica l'elenco dei valori della secondaria e così via, fino all'ultima chiave dell'ordinamento. Cliccando su un indicatore, si trasforma in primaria la chiave corrispondente e viene ricalcolata in questo modo tutta la cascata. Con questa funzionalità è possibile vedere l'elenco valori disponibile per tutti i parametri del compoente. Nella parte immediatamente sottostante viene posizionato un menù a tendina che consente la scelta del materiale del pezzo, informazione che l’utente ritroverà nella descrizione all’interno dell’elenco attributi per quella parte. Ancora più sotto si possono osservare percorso e nome file dell’ ipart member che andiamo a posizionare in modo da favorire una rapida localizzazione dei componenti all’interno del Pc o della rete. Nella sezione in alto a destra troviamo un’altra bitmap, questa volta più estesa, per vedere l’anteprima del pezzo. Appena sotto troviamo l’edit box che permette di inserire, di leggere o di eliminare il codice associato al particolare componente. Digitando dei valori in questo editbox compare una lista che consente l'autocompletamento.

Se viene selezionato un codice dall'elenco, o comunque viene digitato un codice esistente, tale valore non modificherà la codifica della riga attiva, ma modificherà le chiavi sensibili del dialogo in accordo con il codice. In altre parole lo strumento di codifica è stato potenziato con una sorta di ricerca. Ovvero l'utente può risalire al componente desiderato anche tramite il codice, non solo attraverso la selezione classica delle chiavi. Lo stesso concetto è applicabile, solo per le tipologie che ne sono provviste, al campo della sigla. Come è possibile vedere nell'immagine successiva, al variare delle chiavi viene aggiornata la sigla del componente, che però come il codice può essere selezionata come discriminante di ricerca.

Nel caso in cui il componente non abbia l’informazione materiale associata non comparirà alcun controllo come si nota dall’esempio. Se invece il materiale è presente, e quindi esiste un file PRS associato alla famiglia del componente attivo, viene visualizzata una lista dalla quale l'utente può selezionare il materiale. Se il materiale desiderato non è tra quelli in elenco può essere aggiunto direttamente da questa interfaccia, digitando il nome nello spazio che normalmente è adibito alla selezione. Subito dopo comparirà un piccolo dialogo che consente di inseire la nuova densità del materiale, che dopo questa conferma diverrà disponibile.

Nel caso in cui la factory in esame sia di tipo custom, nell’intercapedine tra anteprima e codifica appare un’edit box che permette di inserire liberamente un parametro definito dall’utente. Tale valore può essere inserito tramite la funzionalità dedicata che consente di prelevare la misurazione direttamente dal modello.

Nella parte terminale troviamo il tasto Cancel che permette di chiudere il dialogo senza effettuare alcuna operazione ed il tasto Ok che permette di aggiungere una o più occorrenze del ipart member selezionata all’assieme in cui ci si trova. Per non creare problemi all’utente, l’applicativo aggiunge il path principale delle librerie, nel caso in cui non sia già presente, ai percorsi del progetto attivo in quel momento in modo che il pezzo sia posizionato correttamente.

N.B. Nel caso siano aperte due o più sessioni di Inventor o comunque due più processi di Inventor siano attivi si possono generare alcuni problemi con questa operazione rendendo impossibile il posizionamento del componente in quanto il progetto potrebbe essere aperto in sola lettura.

Premendo invece il tasto Dettagli si apre la finestra illustrata sotto.

La finestra sovrastante simula praticamente l’ambiente 3D di Inventor in modo che l’utente possa avere una anteprima ancora più reale del componente da posizionare con orbita 3D e zoom funzionanti.

N.B. Il contenuto di questa finestra potrebbe non essere visualizzato correttamente a seconda della scheda video installata sul PC in quanto potrebbe non rientrare nella lista delle schede video consigliate di Inventor.

Il tasto Torna consente invece di tornare all’interno del dialogo principale e precisamente all’interno dell’ultima scheda attiva prima dell’apertura del componente. E’ importante precisare che rispetto alle precedenti versioni questo dialogo viene gestito attraverso una finestra non modale. In altre parole, nel momento in cui l’utente ha terminato di inserire tutte le occorrenze desiderate del componente selezionato, la finestra viene visualizzata ancora in modo che l’utente abbia l’immediata possibilità di inserire occorrenze dello stesso componente di misure diverse. La finestra può anche essere ridotta ad icona ed utilizzata in un secondo momento, dando così la possibilità all’utente di inserire un componente completamente diverso. La finestra di inserimento viene chiusa completamente solo se l’utente preme su Torna oppure su Cancel.

Solo per Inventor 2010 o versioni successive, è possibile usufruire delle funzioniltà di QsiLibrary anche in ambiente schizzo o parte. E' infatti possibile inserire nella parte attiva delle definioni di blocco di schizzo relative alle proiezioni bidimensionali del componente attivo. In ambiente parte, è richiamabile la finestra principale, quindi selezionando un componente comparirà ancora una volta il dialogo di inserimento. In entrambi i casi le due interfacce funzionano con le stesse modalità viste in ambiente assieme. Alla pressione del tasto OK, comparirà una ulteriore interfaccia che permette all'utente di selezionare le viste da inserire come blocco. Dopo l'ulteriore pressione del tasto OK, inizia la procedura di importazione che l'utente può monitorare grazie alla barra di progressione che compare nella barra di stato della finestra. I comportamenti descritti, sono riscontrabili nelle due immagini successive.

Una volta terminata la procedura di importazione, si può notare che tra le definizioni di blocco presenti nella parte attiva sono comparse anche quelle relative alle viste selezionate del componente. Le viste importate sono inseribili tramite trascinamento diretto all'interno dello schizzo.

Le viste importate presentano un nome dipendente dal componente QsiLibrary e dal tipo di vista. Le viste inserite sono utili per calcolare e quantificare rapidamente spazi ed ingombri dei componenti commerciali in fase di progettazione.